Le opportunità commerciali e di investimento in Bulgaria sono numerose.
Qui di seguito sono riportati degli estratti dalla Guida agli Investimenti 2018 inerenti ai settori chiave dell’economia bulgara.
SETTORE AGROALIMENTARE
La Bulgaria garantisce un’integrata proposta di sviluppo nei settori agricolo ed alimentare e il 50% del suo territorio è costituito da terreni agricoli. Le condizioni naturali favoriscono la coltivazione di una ricca varietà di colture, frutta e verdura.
La struttura della proprietà agricola in Bulgaria è frammentata, con una percentuale estremamente bassa di appezzamenti al di sopra dei 100 ettari e una grande maggioranza di appezzamenti sotto ai due ettari. Questa circostanza è in parte dovuta al processo di redistribuzione dei terreni negli anni ’90 ed e uno dei maggiori limiti al pieno sviluppo del settore poiché ostacola i grandi investimenti.
Un ruolo importante e ricoperto dall’industria vinicola che ha riscontrato una forte crescita negli ultimi anni vedendo un incremento della produzione destinata sia al mercato interno sia alle esportazioni. In Bulgaria sono presenti significative iniziative imprenditoriali italiane nel settore agricolo con particolare riferimento alla coltivazione di frutta (fragole, ciliegie, uva) ed alla produzione di vino.
Il settore rimane uno dei punti di forza per l’economia nazionale, offrendo lavoro a oltre 75.255 persone.
SETTORE MECCANICA E METALMECCANICA
Dal 2000 ad oggi, il settore ha registrato una crescita costante grazie non solo alla posizione strategica della Bulgaria che permette un accesso agevolato ai mercati di Russia, Medio Oriente ed Europa, ma anche a un regime fiscale agevolato e ad importanti investimenti di grandi gruppi internazionali come Aurubis, Metinvest, Lufthansa Technik, SKF Group, Montupet e Yazaki.
L’intero settore occupa oltre 115 mila persone e registra un fatturato aggregato di quasi 8 miliardi di Euro (7.906.022.843€) ed un export di circa 4 miliardi, il 70% del quale rivolto a Paesi appartenenti all’Unione Europea (la Germania, con il 13% delle importazioni dei Paesi EU, è il primo importatore europeo del settore, mentre l’Italia con il 9,6% si posiziona al secondo posto).
Il settore della meccanica rappresenta la prima voce dell’export Italiano verso la Bulgaria, con oltre il 16,2% dell’export italiano totale verso la Bulgaria. L’Italia ha acquistato dalla Bulgaria macchinari per 151,49 milioni nel 2016 (+5% rispetto all’anno precedente).
Guardando invece alla distribuzione sul territorio delle imprese operanti nel settore, è possibile osservare una presenza strategica concentrata a Sofia e Plovdiv, vicino ai porti marittimi principali, nelle regioni di Burgas e Varna, nel Nord Est, nei pressi del collegamento con la Romania, nella regione di Ruse.
SETTORE TURISMO
L’impatto economico totale che il comparto “Turismo” ha avuto sul PIL della Bulgaria è pari a circa il 12%. La possibilità di promuovere le bellezze naturali, la presenza di catene montuose, lunghe coste marittime, sorgenti di acque minerali idrotermali e balneari (vi sono 600 sorgenti termali presenti in Bulgaria che ne fanno il secondo Paese in Europa dopo l’Islanda) possono contribuire ad accrescere il numero di turisti nel Paese.
Il numero totale dei turisti stranieri in Bulgaria nel 2016 e stato 10.604.396. I viaggi per vacanze e svago sono stati 4.269.102 (-5,8%), i viaggi di lavoro 1.190.496 (-2,2%). Nel corso dell’anno 2.217.830 stranieri hanno effettuato un transito attraverso il Paese, segnando un incremento del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell‘anno precedente.
L’Unione europea continua ad essere il mercato piu importante di provenienza del turismo internazionale per la Bulgaria con una quota del 59,4% ed un volume totale di 4.214.349.
Gli scambi turistici tra Italia e Bulgaria sono facilitati dai collegamenti aerei giornalieri e settimanali tra i due Paesi. Oltre alle due compagnie di bandiera, ci sono tre compagnie low cost che collegano Sofia ad alcuni dei principali centri italiani: Milano, Bergamo, Roma, Bologna, Bari, Napoli e Pisa. Nel periodo estivo la capitale bulgara è collegata anche con Catania.
L’aeroporto internazionale di Sofia, tramite i suoi due terminal, offre collegamenti diretti con più di 46 destinazioni e serve annualmente più di 4 milioni di passeggeri.
SETTORE LEGNO E MOBILI
Il settore del legno e del mobile ha tradizionalmente una grande importanza per l’economia bulgara, anche per la disponibilità delle materie prime. L’industria della lavorazione del legno e mobili rappresenta il 3,1% del volume della produzione industriale del paese. Sono oltre 4.000 le aziende produttrici – per l’80% microimprese – sparse su tutto il territorio, con più di 40.000 addetti.
Ė sempre più un settore orientato alle esportazioni, nell’ultimo quinquennio le vendite all’estero di mobili e legno sono più che raddoppiate. Nel 2016 le esportazioni di mobili sono aumentate del 9%, raggiungendo i 584 milioni di euro, quelle del legno sono in calo del 10%, per un valore di 286 milioni di euro. I principali acquirenti della produzione bulgara sono i Paesi UE (Germania, Regno Unito, Italia, Francia, Repubblica ceca, Polonia, Grecia), anche se si rileva un interesse crescente da parte dei paesi del Medio Oriente, Africa e Nord America.
Per quanto riguarda le importazioni della Bulgaria, l’Italia, preceduta da Polonia e Cina, è tra i principali fornitori di mobili, con 29 milioni di euro nel 2016 e una quota del 10,4%. Quanto ai macchinari, la Bulgaria si approvvigiona prevalentemente dall’estero e l’Italia è il primo fornitore di macchine per la produzione di mobili, seguita dalla Germania, che è invece il primo fornitore di macchine per la lavorazione del legno.
Esiste pertanto un notevole potenziale per lo sviluppo del comparto.
SETTORE CHIMICA E FARMACEUTICA
Chimica
La posizione geografica strategica del Paese gioca un ruolo chiave anche nella produzione nel settore chimico. Il Paese esporta principalmente carbonati, fertilizzanti azotati, concimi fosfatici e oli essenziali. In Bulgaria si trovano la più grande fabbrica per la produzione di carbonato di sodio sintetico in Europa e grandi aziende internazionali, come Solvay, Şişecam Group, Saint Gobain, Air Liquide, Agropolychim, Neochim, Astra Bioplant, Fikosota Sintez.
Le imprese del settore, all’incirca 3.500, realizzano un fatturato di circa 4 miliardi di Euro all’anno. Esse si concentrano sopratutto nelle città di Sofia, Plovdiv, Varna, Ruse e Burgas. Uno dei grandi vantaggi della Bulgaria per questo settore è la presenza di materie prime sul territorio; nel Paese si trovano infatti ricchi giacimenti di sale, caolina, calcare, sabbia e argilla.
Farmaceutica
Quello farmaceutico è uno dei settori produttivi a più rapida crescita del Paese con un fatturato aggregato di oltre 4 miliardi di Euro. La Bulgaria importa merci per un valore di circa 900 milioni di Euro, il 97% delle quali provenienti da Paesi UE. Il tessuto produttivo bulgaro nel settore conta circa 1.500 imprese tra società bulgare e gruppi internazionali, tra cui Sopharma, Unipharm, Actavis, Zentiva, Adipharm, Phoenix Pharma Group. Le imprese farmaceutiche si concentrano soprattutto nelle regioni di Sofia, Plovdiv, Varna, Ruse e Stara Zagora.
Dall’entrata nell’Unione Europea, inoltre, il settore farmaceutico bulgaro ha armonizzato i suoi standard e regolamenti con quelli europei, facilitando l’integrazione di imprese straniere.
SETTORE ICT E OUTSOURCING
Oltre 10.000 imprese operano in Bulgaria nel settore dell’industria ICT, con un fatturato stimato intorno a 1,6 miliardi di euro. Negli ultimi 10 anni il settore ha triplicato il proprio fatturato, costituendo l’11% del PIL nazionale.
Il settore del software, delle forniture di attrezzature per le telecomunicazioni, della distribuzione IT e dei call center contribuisce a creare 30.000 posti di lavoro.
Il settore delle telecomunicazioni si posiziona al primo posto tra i settori “hitech” in Bulgaria. Altri settori suscettibili di registrare una forte crescita sono le tecnologie cloud (cloud computing), le applicazioni per la telefonia, e-shop e il business software incluse le piattaforme di customer care in tutti i settori, ad esempio nel settore bancario, nel campo delle telecomunicazioni e dei servizi comunali (amministrativi e tecnici). Un buon andamento è atteso anche per le tecnologie di rete a tutti i livelli – attrezzature passive ed attive.
I rappresentanti del settore indicano la Bulgaria come una delle destinazioni preferite per le aziende internazionali che lavorano nel settore high-tech, non solo per l‘alto livello di competenza tecnologica, ma anche per il basso costo di sviluppo e fornitura di servizi complessi offerti da società di software. È stato evidenziato, tuttavia, come il settore continui ad affrontare una carenza di personale, a cui si è cercato di far fronte mediante l‘attrazione di professionisti da Paesi extra UE.
Attualmente nella capitale è concentrato il 95% delle compagnie operanti nel settore. Plovdiv si è affermata come il secondo grande centro per gli investimenti ICT e outsourcing dei processi business. Secondo gli ultimi dati nella città di Plovdiv le persone impiegate in questo settore sono 5.000, numero raddoppiato negli ultimi 3 anni.
SETTORE LOGISTICA INTERMODALE
A fronte della sua posizione strategica nella regione balcanica, la Bulgaria si configura come una porta d’ingresso per i mercati in crescita dell’Europa Sud-Orientale.
Il settore dei trasporti e della logistica, con oltre 20.000 operatori, impiega 157.287 persone e rappresenta circa il 7% della produzione del Paese. Le merci transitanti in Bulgaria sono destinate in particolare ai Paesi dell’UE e dell’area balcanica. L’infrastruttura dei trasporti sta gradualmente superando una situazione deficitaria anche grazie all’afflusso di fondi europei destinati al rafforzamento della rete autostradale e ferroviaria.
Il principale terminal intermodale internazionale è collocato a Jana nelle vicinanze di Sofia, un secondo terminal è in fase di realizzazione a Plovdiv. Una risorsa di grande rilevanza, benché ancora non sufficientemente sfruttata, è il Danubio vera e propria infrastruttura naturale che delimita quasi interamente il confine settentrionale del Paese.
SETTORE ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA
Il settore dell’elettrotecnica e dell’elettronica è tradizionalmente un punto di forza del tessuto economico e produttivo della Bulgaria. Negli anni ’80 la Bulgaria forniva il 40% dei sistemi informatici e dei calcolatori elettronici dell’Europa Orientale.
Oggi il settore vanta un fatturato di oltre 4,5 miliardi di Euro e un export
aggregato pari a 4 miliardi di Euro. Negli ultimi anni la Bulgaria sta investendo per migliorare le sue infrastrutture, creando dei centri industriali sempre più attenti alle necessità del settore. La realizzazione di componenti elettriche per automobili e autoveicoli è tutt’ora uno dei principali ambiti di produzione del settore, insieme alla fabbricazione di apparecchiature di videoregistrazione che si è dimostrata essere l’ambito a più forte crescita negli ultimi 5 anni.
Il 77% delle esportazioni del settore è rivolto ai Paesi UE (Germania al 27%, seguita da Italia con il 16%), mentre il rimanente è diviso tra la Federazione Russa e gli USA. I conduttori e i cavi costituiscono l’11% dell’esportazione complessiva, seguiti dagli accumulatori (5,9%) e dalle elettrovalvole (4%). Diversi sono i gruppi internazionali che hanno deciso di investire in Bulgaria, tra i principali ricordiamo: Schneider Electric, Siemens, Hyundai Heavy Industries, Liebher, ABB.
SETTORE TESSILE E CALZATURIERO
Storicamente radicate nel tessuto produttivo della Bulgaria, l’industria dell’abbigliamento e quella calzaturiera rappresentano una quota importante della produzione del Paese. Il settore del tessile rappresenta l’8,1% dell’export totale del Paese, registrando un export aggregato di circa 1 miliardi di Euro. Il tessile rappresenta inoltre uno dei gruppi di prodotti tradizionalmente piú importanti per l’interscambio tra l’Italia e la Bulgaria.
Per quanto concerne il fatturato, il valore registrato dal settore ammonta circa a 3 miliardi di Euro. Le imprese Italiane del settore, si concentrano prevalentemente nelle città di Sofia, Plovdiv, Blagoevgrad, Haskovo, Ruse e Pleven. Le principali aziende del settore presenti nel territorio Bulgaro per fatturato, risultano essere E. Miroglio, Bulasfil, Kalinel, Sinterama, Yana, Zalli e Kush Moda.
Il settore calzaturiero registra un fatturato di circa 500 milioni di Euro all’anno. Gli scambi bilaterali tra Italia e Bulgaria nel settore calzaturiero rappresentano un’importante attività nell’economia Bulgara in termini di trasferimento di alcune fasi del processo produttivo.
Il tessuto produttivo bulgaro nel settore conta circa 1.000 imprese tra società bulgare e gruppi internazionali. Gli investimenti italiani nel settore, sia per la produzione di tomaie che di calzature complete, si concentrano prevalentemente nel Sud Ovest del Paese, nelle province di Kyustendil e Blagoevgrad.